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Veloce chiaccherata con ARPAL sul ruolo della cura del territorio nella prevenzione degli eventi alluvionali. L'INTERVISTA

APPROFONDIMENTI

 


A cura di Marco Ellena, 27/5/2023 alle ore 8:00
Come anticipato sui nostri canali social nei giorni scorsi abbiamo interpellato ARPAL per porre alcune semplici domande in merito alla cura del territorio nella prevenzione degli eventi alluvionali.
C'ha risposto la dott.ssa Turato...di seguito le 5 domande che abbiamo posto e relative risposte.


genovameteo: In merito alla presenza di vegetazione in alveo ci sono varie teorie secondo cui aiutano a rallentare i flussi delle acque riducendo il rischio durante un’eventuale esondazione, altri che rappresenti un rischio di blocchi durante le piene. Qual’è la sua visione in merito?

ARPAL: L'effetto laminazione (o meglio, un effetto di "rallentamento" della corrente e quindi della sua capacità di trasporto solido/erosione) esiste, soprattutto da parte di essenze "morbide" e flessibili tipo i canneti o le piante giovani, ma appare evidente che (in alvei urbani) quando ci sono alberi piu grandi presenti in alveo, oppure arriva in alveo materiale ligneo di grandi dimensioni a causa di qualche frana o dissesto di versante, questi, una volta estirpati e trasportati, possono diventare pericolosi perchè possono rimanere "imbrigliati" all'imboccatura delle coperture o sulle pile dei ponti. In generale quindi, in ambienti urbanizzati, è preferibile eliminare la vegetazione di medio-grandi dimensioni, lasciando invece arbusti o piccoli alberelli

genovameteo: La pulizia degli alvei è solo responsabilità del Comune in cui scorre il corso d’acqua o anche dei condomini che si affacciano sullo stesso??

ARPAL: è compito di A.S.Ter. eseguire la manutenzione dei rivi a lato delle strade o di aree che rientrano nel patrimonio comunale. Ogni proprietario del mappale catastale confinante con il corso d’acqua, ovvero il cosiddetto “frontista”, deve per legge provvedere alla manutenzione del tratto d’alveo confinante con la sua proprietà.

La Civica Amministrazione invita pertanto tutti i proprietari frontisti e gli amministratori dei condomini le cui proprietà si affacciano sugli alvei di rivi e torrenti a prendere coscienza di quanto previsto dalle normative vigenti (Regio decreto 25 luglio 1904, n. 523 – Testo unico sulle opere idrauliche) in merito alla competenza degli interventi di sfalcio e rimozione della vegetazione infestante che si sviluppa nei rivi e torrenti stessi.

genovameteo: L’aumento statistico delle alluvioni negli ultimi anni è legato solo ad un’evidente cambiamento climatico o anche ad una generale mancanza di manutenzione nella parte a monte?? (mi riferisco principalmente alla questione dell’abbandono delle campagne)

ARPAL: I fattori che portano ad un aumento statistico delle alluvioni sono svariati, non solamente legati al cambiamento climatico, ma anche (o forse soprattutto...) ad una eccessiva antropizzazione del territorio, soprattutto per quel che riguarda l'occupazione di aree naturalmente appartenenti ai corsi d'acqua. La dinamica naturale di un fiume, nella sua parte valliva quando in genere arriva in un'area pianeggiante, è quella di modificare il proprio corso ad ogni piena rilevante, spostandosi da un lato all'altro; la costrizione del flusso entro argini artificiali impedisce questa dinamica, ed inoltre un qualunque "malfunzionamento" delle opere di contenimento (crolli di argini o anche un loro dimensionamento insufficiente) provocano l'inondazione di aree che, nel fratempo, sono state occupate da insediamenti antropici. Poi possono esserci anche altri fattori singolari che in concomitanza di piogge violente e situazione territoriale possono portare ad una alluvione.

genovameteo: Quali possono essere le soluzioni tecniche che possiamo mettere in atto per ridurre il rischio di alluvioni?? (es. Scolmatori, pulizia alvei, ridurre le coperture e tombature torrenti).

ARPAL: Per ridurre il rischio, stante la situazione urbanistica in certi casi talmente consolidata da rendere pressoché impossibile ogni ipotesi di delocalizzazione, bisogna mettere in atto delle azioni combinate tra interventi strutturali e interventi non strutturali. Il "giusto mix" non è sempre facilmente individuabile, ma in certi casi sono inevitabili soluzioni strutturali (scolmatori, casse di laminazione ecc...) diverse in funzione degli ambienti di cui si tratta. Dove possibile, in un'ottica di lungo periodo, bisogna iniziare a "liberare" le aree di pertinenza fluviale, delocalizzando gli insediamenti presenti ed evitando di costruirne di nuovi. Bisogna però ancora insistere e lavorare molto anche sulla parte non strutturale nei confronti della cittadinanza: conoscenza del proprio territorio, conoscenza dei piani di protezione civile del proprio Comune, informarsi alle fonti istituzionali (allertaliguria.regione.liguria.it), tenere comportamenti adeguati alla ricezione di un messaggio di allerta per non mettersi a rischio in caso di alluvione, ecc...

genovameteo: Le tombature dei corsi d’acqua in che termini è un pericolo in più nel rischio alluvionale?

ARPAL: Coprire l'alveo di un torrente dal punto di vista meramente idraulico crea un problema nel momento in cui il livello dell'acqua arriva a lambire l'intradosso della copertura. In quel momento l'attrito tra la superficie dell'acqua e la struttura (che non c'è finchè l'acqua scorre a pelo libero) aumenta istantaneamente e crea un rallentamento della corrente ed una conseguente diminuzione della capacità di smaltimento della portata nella copertura stessa. Ciò si traduce in un repentino innalzamento del livello dell'acqua a monte della tombatura con la possibile fuoriuscita dell'acqua dagli argini nella zona di monte. In ogni caso qualunque opera costruita in alveo, o anche in fregio agli argini, può andare ad interferire con il corretto smaltimento delle piene. Non a caso la costruzione di nuove tombature, in Liguria, è espressamente vietata dai regolamenti regionali.


Speriamo con questa breve intervista di aver chiarito assieme ad ARPAL alcuni punti chiave del rischio alluvionale e della cura del territorio.
Ringraziamo sentitamente la dott.ssa Turato per la disponibilità e ARPAL tutta per la celere risposta alla nostra richiesta di intervista.



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