Villa Durazzo Pallavicini

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Scoprire Genova:

Parco di Villa Pallavicini

 

Villa Durazzo Pallavicini si trova nel quartiere genovese di Pegli. Raggiungere la villa è assai semplice in quanto sfruttando la rete ferroviaria metropolitana, scendendo a Genova Pegli l'ingresso della villa si trova adiacente l'uscita della stazione stessa (vedi rete traporti a lato).

All'interno della Villa è possibile visitare distintamente il Parco della Villa e il Museo Archeologico ligure o entrambi. L'accesso a Villa e Parco sono regolamentate da un biglietto d'ingresso a dir il vero non troppo economico...ma l'esperienza che potrete gustare vale la pena di ogni euro speso.

In questo percorso che vi proponiamo vi invitiamo a scoprire il Parco della Villa (biglietto dedicato).

 

La storia della Villa:

Il complesso formato dalla villa e dal parco fu realizzato tra il 1840 e il 1846 per volere di Ignazio Alessandro Pallavicini, nipote della marchesa Clelia Durazzo, che ne affidò la progettazione e la realizzazione a Michele Canzio[2] (1787-1868), scenografo del teatro Carlo Felice e insegnante presso l'Accademia ligustica di belle arti.[1] All'inaugurazione, che si tenne nel 1846, in concomitanza con l'VIII Congresso degli Scienziati Italiani, parteciparono numerosi studiosi botanici invitati dal marchese Pallavicini.[3]

La villa, in stile neoclassico, edificata in posizione dominante sulla collina di San Martino, alle spalle di Pegli, è il risultato del rifacimento del palazzo di villeggiatura settecentesco appartenuto a Giovanni Battista Grimaldi, doge della Repubblica di Genova dal 1752 al 1754 dal quale la proprietà passò per via ereditaria ad altri esponenti della famiglia Grimaldi. Il nipote Giuseppe, figlio di un altro doge, Pier Francesco Grimaldi, sposò Clelia Durazzo, appartenente ad un'altra importante famiglia genovese, botanica di fama internazionale, che nel 1794 fece realizzare il giardino botanico che porta il suo nome. Giuseppe Grimaldi morì nel 1820, Clelia Durazzo, ritiratasi nella villa dopo la morte del marito, vi morì nel 1837. I coniugi Grimaldi non avevano eredi diretti e quindi nel 1840, dopo una contrastata successione, il complesso divenne proprietà di Ignazio Alessandro Pallavicini, lontano nipote della marchesa.[1][4]

Il complesso architettonico di Villa Durazzo Pallavicini non rappresenta una semplice riproposizione delle ville nobiliari suburbane dei secoli precedenti, edificate come sfarzosi luoghi di svago delle famiglie patrizie, esclusivi ed autocelebrativi: il rifacimento voluto da Ignazio Pallavicini, in forme neoclassiche e rielaborato nell'ottica del romanticismo, in linea con il pensiero artistico e culturale dell'epoca, si inquadrava nel contesto del rinnovamento urbanistico di Pegli, che di lì a poco, grazie anche alla costruzione della ferrovia Genova-Voltri, si sarebbe affermata come centro turistico di rinomanza europea. Il suo parco romantico, aperto al pubblico, sia pure a pagamento, a differenza degli esclusivi giardini delle antiche ville patrizie, divenne da subito motivo di grande richiamo vantando annualmente migliaia di visitatori.[1][5][6][7]

Negli anni a cavallo tra Ottocento e Novecento si confermò il ruolo della villa come punto di attrazione della cittadina.[7] Da Ignazio Pallavicini, morto nel 1871, la villa passò alla figlia Teresa, moglie di Marcello Durazzo, entrambi unici discendenti delle rispettive famiglie, e da loro al nipote Giacomo Filippo Durazzo Pallavicini, che ottenne il diritto a portare il doppio cognome, da cui l'attuale denominazione, morto nel 1921. La vedova Matilde Giustiniani la donò al comune di Genova nel 1928, con il vincolo di destinare l'edificio ad uso culturale e mantenere il parco aperto al pubblico. Dal 1936 il palazzo ospita il museo di archeologia ligure.[1][3][5][8]

Negli anni sessanta il parco subì gravi danni in seguito ai lavori di costruzione della sottostante galleria autostradale, che ne causarono la chiusura, protrattasi fino alla fine degli anni ottanta. Dopo lunghi lavori di restauro il parco è stato riaperto al pubblico nel 1992.[1][5] Nuovi lavori di risistemazione sono in corso (gennaio 2016) dal 2014, per cui sono al momento sospese le visite individuali; sono organizzate solo visite guidate nei fine settimana.[9]

(rif: Wikipedia 2016)

Il percorso nel parco:

Il parco è in realtà un viaggio teatrale in tre atti: Prologo e Antefatto, Primo atto, Secondo atto, Terzo atto e Esodo ogniuna caratterizzata da piantagioni e costruzioni a se stanti.

Proprio per la meravigliosa quantità di vegetazione vi consigliamo di visitare il Parco in primavera dove, tra le altre, potrete gustarvi lo spettacolo delle Camelie.

 

Il percorso si snoda su circa 2,2 Km...dunque una buona camminata anche considerando il fatto che il percorso si snoda su frequenti saliscendi.

 

Qui sotto trovate la mappa del parco, con il percorso segnalato da frecce rosse e punti in cui cliccando si accede ad un'area fotografica del punto del percorso cliccato (cerchi blu).

 

Dunque...buon viaggio!!

 

COME MUOVERSI A GENOVA

Genova è una Città di circa 600.000 abitanti e per questo può essere considerata una media-grande Città ma a causa della sua orografia è spesso molto stretta e concentrata. Per questo molte delle sue arterie viarie sono spesso congestionate e trovare parcheggio (fuori dai grandi poli turistici) è un grosso problema nonchè molto oneroso dal punto di vista economico.

Genova è dotata di una fitta rete di trasporto pubblico che annovera oltre ai classici autobus ascensori, funicolari, navebus, treno metropolitano (che si può prendere con il biglietto ordinario treno+bus acquistabili nelle emettitrici automatiche o nelle edicole abilitate che sono molte a Genova), cremagliere.

Vi consigliamo dunque di usufruire della rete su ferro (la cui mappa è scaricabile QUI) per i grossi spostamenti e degli altri mezzi per spostamenti più brevi onde evitare lunghi viaggi e perdite di tempo.

Un'elenco completo delle linee potete trovarle nel sito ufficiale di AMT GENOVA. 

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